IL 15 LUGLIO CAMILLERI A CARACALLA RACCONTA L’”AUTODIFESA DI CAINO”

Lunedì 15 luglio Andrea Camilleri per la prima volta alle Terme di Caracalla racconterà la sua Autodifesa di Caino.


La stagione estiva di Caracalla 2019 si arricchisce di un nuovo Extra. L’Autodifesa di Caino scritta da Andrea Camilleri sarà raccontata lunedì 15 luglio dall’autore, che per la prima volta sarà presente nello scenario delle antiche Terme. Lo spettacolo avrà la regia di Stefano Vicario e le musiche originali di Roberto Fabbriciani eseguite dall’autore. Il progetto è curato da Valentina Alferj.
Andrea Camilleri, il più celebre scrittore italiano, torna dunque sul palco per raccontare la storia di Caino, del primo assassino sulla faccia della Terra, di colui che è diventato l’emblema del Male.
“Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano”.
Camilleri ha sempre definito la sua ambizione di scrittore simile a quella del contastorie, del poeta ambulante che con la sua capacità affabulatoria incanta e seduce chi lo ascolta. E grazie alla sua capacità di narrare storie Camilleri è diventato il più letto scrittore italiano, inventando una lingua e mettendo in condizione i suoi lettori di comprenderla, di parlarla, di amarla.
A novantatré anni, dopo il successo di Conversazione su Tiresia, Camilleri torna a raccontarci in prima persona la storia di Caino e del come e perché uccise suo fratello Abele.
Un racconto che si avvale molto di testi ebraici e musulmani, discostandosi perciò dalla tradizione cattolica.
Camilleri svela alcuni aspetti inediti del personaggio biblico: Caino è stato il fondatore di quella che è oggi la Civiltà dell’Uomo nei suoi aspetti non solo sociali ma anche artistici.
Un viaggio attraverso la Voce di Camilleri, una voce che proviene dall’antro della Storia e che modula il racconto sconfinando nel tempo.
“Io fui semplicemente colui che mise per primo in atto il male. Che compì l’azione del male. Tramutando ciò che era in potenza, in atto”.

FONTE: UFFICIO STAMPA TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

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